“VUOLSI COSI’ COLA’ DOVE
SI PUOTE CIO’ CHE SI VUOLE…”
“La Divina
Comics” è uno di quei fumetti che scopri per caso, che a una prima occhiata ti
sembrano poveri e affatto interessanti (disegno grottesco e poco incisivo,
bianco e nero nell’epoca del technicolor… per non parlare poi dell’abusatissimo
tema della Divina Commedia! Quante versioni e “prese in giro” ne esistono già?).
Eppure basta ben poco, basta solo iniziare la lettura per capire che questo
lavoro non è per niente malvagio… anzi è carino… anzi non è niente male… anzi è
proprio ben fatto!
Ben fatti sono
i disegni, che come spesso accade sotto un’apparente semplicità nascondono
comunicatività ed efficacia. Ben fatta è la gestione della pagine e dei
dialoghi, colloquiali quel tanto da renderli fluidi e piacevoli senza renderli
implausibili. E ben fatta è anche la storia, per metà fedele all’opera Dantesca
e per metà del tutto diversa, e i personaggi che la animano.
Proprio su di
loro vale la pena di spendere qualche parola in più, in effetti: questo
Virgilio, e questo Dante (anche se non è proprio-proprio
il Dante che conoscete, ma lo scoprirete leggendo…), hanno quel tanto di
personalità in più che ce li rende umani e vulnerabili, comici ma veritieri, e
dà loro quel pizzico di originalità e autorialità che li fa diventare simpatici,
e interessanti da seguire nel loro viaggio attraverso i gironi dell’inferno.
Dante, soprattutto, per quanto sia facile liquidarlo definendolo un
insopportabile idiota, fa mostra di tanto in tanto di una piacevole umanità e
semplicità, di un’accettazione distaccata e nello stesso tempo partecipe che lo
eleva dal ruolo di macchietta per renderlo molto simile a noi e non del tutto
condannabile. Basta vederlo ad esempio mentre affronta con disinvoltura le
avventure più mitiche, mentre risolve con placida sicurezza problemi
apparentemente insormontabili, e trova anche il tempo per consolare un demone
alto 20 metri ma afflitto da problemi di cuore. Un Dante popolano, dunque, ma
popolano in senso buono, e che si rivela essere l’elemento di certo migliore di
questo già interessante fumetto nel quale convivono la nostra migliore
letteratura e un umorismo mai volgare e mai fine a se stesso.
Personalmente
devo dire di essere rimasto contento di aver scoperto questo fumetto, e felice
ora di vederlo trasformarsi in “carta”. E’ un passaggio di grado del tutto
meritato, che spero possa aiutarlo a raggiungere il pubblico che merita.
Buona fortuna,
e buona lettura.
“… e più non
dimandate.”
Cristiano
Fighera, aka Le110Pillole
